2016


TECHNICAL FOCUS

La pubblicazione tecnica di IPJ [Fall2016 issue]
I focus su questo numero: nel primo una panoramica generale sulla posta elettonica, con particolare attenzione sull’aspetto della sicurezza e delle tecniche di antispam; mentre il secondo focus è incentrato sul Software-Defined Networks (SDN), nuovo approccio per rendere facilmente scalabili e gestibili le architetture di rete complesse.

EMAIL
Nel primo articolo William Stallings, noto docente americano con numerose pubblicazioni nel campo dell’internetworking, ci illustra i topics relativi alla sicurezza e attendibilita’ di uno dei servizi Internet molto usato: la posta elettronica.
Di recente il National Institute of Standards and Technology (NIST) ha pubblicato delle linee guida sulle tecniche avanzate per rendere sicuri ed attendibili i messaggi di posta elettronica.
Questi protocolli e standard raccomandati nel documento SP 800-177 sono: STARTTLSSecure Multipurpose Internet Mail Extensions (S/MIME), DNS-Based Authentication of Named Entities(DANE), Sender Policy Framework (SPF), DomainKeys Identified Mail (DKIM) ed il Domain-based Message Authentication, Reporting, and Conformance (DMARC) che William Stallings spiega nei dettagli nel suo stile didascalico.

SDN
Nel secondo focus Russ White e Shawn Zandi analizzano le promesse e i problemi del Software-Defined Networking (SDN), utilizzato dagli operatori di rete o di cloud services, e visto come metodologia di lavoro per eliminare la complessità dei piani di controllo distribuiti (insieme dei routers che gestiscono la topologia intera di rete, e cui quali sono in funzione protocolli di routing quali IS-IS o BGP), la reattivita’ di risposta alle esigenze di network di talune applicazioni e la riduzione di costi operazionali e di forniture, tenendo presente la complessità del mondo “fisico” che ci circonda dove il il compromesso può essere riassunto nella formula: “cheap, fast, and high quality, choose two“.

La pubblicazione tecnica di IPJ [Summer2016 issue]
I focus su questo numero: l’uso della tecnica di frammentazione/riassemblaggio sia in IPv4 che in IPv6; la scoperta di un nuovo approccio per la ricerca nel campo del IoT.
Conclude un articolo di Vint Cerf, figura storica e uno dei padri nella costruzione dell’architettura Internet, sul passaggio delle funzioni dello IANA sotto la nuova responsabilità indipendente dello ICANN.

TCP/IP FRAGMENTATION
Nel primo articolo Geoff Huston spiega le ragioni dell’uso della frammentazione e riassemblaggio nello stack TCP/IP sia nella versione 4 che quella 6, tal’ora obbligatoria per permettere il flusso trasmissivo di pacchetti tra datalink diversi come Ethernet, FDDI, Frame Relay ecc. Da una parte grandi payload permettono una trasmissione più efficente rispetto a pacchetti con payload piccoli, dall’altra i rischi derivati dalle perdite di pacchetti frammentati, specialmente del protocollo TCP, unito al sovraccarico di lavoro degli apparati di middleware come i router nell’eseguire queste operazioni e assieme alla scarsa affidabilità dei messaggi ICMPv6 PTB (Packet Too Big) fa consigliare di evitare per quanto possibile il packet fragmentation.

R&D-IOT
Nel secondo articolo Akbar Rahman e Chonggang Wang spiegano come nella prossima era dell’IoT (Internet of Things) il modello della ricerca come avviene per gli URI o siti classici non sia più valido. Con la connessioni in Internet di centinaia di milioni di apparati come sensori, elettrodomestici, ecc. lo IETF ha standardizzato un nuovo approccio basato su di una rete logica di nodi, chiamati Resource Directory (RD), che definisco dei domini sotto i quali i vari devices vengono registrati, permettendo in questo modo la memorizzazione di informazioni utili per la ricerca.

IANA-TRANSITION
Per finire è sempre un piacere leggere uno scritto di una delle figure più leggendarie e pionieristiche del mondo di Internet quale Vinton Grey Cerf, oggi Vicepresidente e Chief Internet Evangelist (…) di Google. La transazione come ente indipendente di ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) per regolare le funzioni dello IANA (Internet Assigned Numbers Authority), prima legato all’agenzia statale USA NTIA (National Telecommunication and Information Agency): Vin Cerf garantisce e si dichiara ottimista per il nuovo assetto.

La pubblicazione tecnica di IPJ [Spring2016 issue]
I focus su questo numero: le novità riguardanti il servizio DNS e un nuovo concetto per misurare la qualità dei servizi di network e le loro performace, il Quality of Experience (QoE).

DNS
Nel primo articolo Geoff Huston fa un breve escursus sulla storia del Domain Name Service (DNS), di cosa sono i generic Top Level Domain (gTLD) e le varie autorità che gli gestiscono, e illustra un nuovo tipo di registro per pochi nomi di dominio riservati, ossia non memorizzati nel sistema globale DSN: lo Special-Use Domain Names.
Si pensi a nomi di dominio come .local o .example che in questo modo non potranno esistere come spazio per nomi di dominio convenzionali.

QoE
Nel secondo articolo William Stallings e Florance Ogboma presentano un nuovo strumento per valutare il grado di efficienza e di qualità dei servizi di networking, il Quality of Experience (QoE).
Il QoE, a differenza del più conosciuto Quality of Service (QoS) che misura i dati in modo preciso, si basa sulle opinioni umane, ossia sul grado di soddisfazione o meno dell’utente verso i servizi usati, specialmente nel campo delle applicazioni di streaming multimediali.
Da qui la sfida per integrare e complementare i due tools di analisi in un modello che sappia dare una valutazione sempre più precisa ai desiderata degli utenti e al contempo utile ai service-providers per la formulazione dei Service-Level Agreements (SLA).